Rinnovo dei Consigli nazionali degli degli Architetti e degli Ingegneri. Un'occasione imperdibile per operare il rilancio delle nostre professioni

Ai signori Presidenti degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri d'Italia
Ai signori Candidati a consigliere nazionale di CNAPPC e CNI, presso gli ordini di appartenenza
Al signor Presidente d'Inarcassa
Al signor Presidente della Fondazione Inarcassa
Al signor Presidente di Confprofessioni
Ai Soci e agli Associati di ALA - Assoarchitetti

Rinnovo dei Consigli nazionali degli degli Architetti e degli Ingegneri. Un'occasione imperdibile per operare il rilancio delle nostre professioni.

Gentili Colleghi,
è ormai imminente, in breve sequenza, il rinnovo dei Consigli nazionali degli Architetti e degli Ingegneri italiani.
ALA - Assoarchitetti, alla quale aderiscono architetti e ingegneri liberi professionisti di tutta Italia, la quale aderisce alla Parte sociale Confprofessioni e ha lo scopo istituzionale complementare, di concorrere alla tutela dei legittimi interessi diffusi dei liberi professionisti architetti e ingegneri, che come tutti ben sappiamo, stanno attraversando un periodo di enorme difficoltà, nell'esercizio dei propri ruoli e delle proprie attività, offre ad entrambi i Consigli nazionali, fin dal loro insediamento, la disponibilità ad una collaborazione, rispettosa dei rispettivi ruoli.
ALA è sempre rimasta, e intende rimanere anche in questa occasione, rigorosamente neutrale, rispetto alle candidature presentate per le nomine nei Consigli nazionali e si manterrà, come sempre nel passato, disponibile a collaborare con tutti coloro che saranno chiamati ed assumeranno le cariche istituzionali, per svolgere il difficile compito di tutelare la fede pubblica e gli interessi fondamentali delle nostre professioni presso gli Organismi ministeriali, dei quali i Consigli nazionali sono emanazione.
ALA chiede quindi ai Consigli prossimamente eletti, di aprire da subito un dialogo e di attivare una collaborazione sui temi e sulle iniziative che riguardano il miglioramento delle condizioni quadro, all'interno delle quali i nostri colleghi svolgono la libera professione.
ALA ritiene tale collaborazione quanto mai necessaria, anche in quanto purtroppo, durante le brevi consultazioni per la formazione del Governo Draghi, nessuna componente delle professioni è stata interpellata, come invece è stato fatto con altre Parti sociali (Confindustria, Cna, Confcommercio, Confapi, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e fino con Greenpeace, Legambiente e Wwf, oltre che con la rappresentanza del Terzo settore, dell'Anci e degli Enti locali). Questa omissione, per quanto possa superficialmente essere interpretata, di certo rende palese che i Professionisti non sono ritenuti inclusi tra i maggiori contributori alla produzione di ricchezza del Paese, né tra le forze portatrici d'istanze socialmente innovative.

Eppure, la qualità della vita di tutti i cittadini dipende in maniera essenziale dalla qualità dell'architettura, nella quale questa stessa vita viene a realizzarsi. Ciò è stato sempre vero per la città del passato lo è ancor di più oggi e lo sarà in modo crescente ancora per quella del futuro. Di coneguenza l'architetto e l'ingegnere sono figure centrali, cardine di tutti i processi di trasformazione, di sostituzione e di rigenerazione dell'intero tessuto urbano. Anzi, più in generale, del territorio.

Ma la qualità in senso lato, non può prescindere dalla dignità: non è possibile esigere dall'architetto un prodotto di qualità costante, se la società non riconosce il ruolo e il valore del suo lavoro.
Nella situazione attuale, questo oggi è un tema cruciale.
Ecco perché unitamente ad un percorso legislativo che finalmente avvii, anche grazie agli investimenti straordinari previsti dal Recovery Fund, i processi per una città del futuro più aderente alle esigenze primarie della popolazione, mettendo in campo concrete e sufficienti risorse, chiediamo che siano poste imprescindibili garanzie anche per il rispetto del lavoro dell'architetto.

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