I decreti di giugno emarginano i liberi professionisti

È opportuno analizzare in controluce - dal punto di vista dei liberi professionisti tecnici - il significato e gli effetti tecnici della decretazione e conversione in legge, avvenuta tra aprile e giugno, di alcune disposizioni in materia di appalti pubblici, di assunzioni negli enti locali e negli organi periferici dello Stato e in materia di prevenzione del dissesto idrogeologico.

È opportuno farlo dal particolare angolo visuale di architetti ed ingegneri liberi professionisti, perché ad ALA - Assoarchitetti pare che l'impatto legislativo sul Comparto libero professionale non sia stato affatto preso in considerazione, se non per la recente apertura di un tavolo, che è finalizzato al (finora inefficace) pronunciamento a riguardo dell'Equo Compenso.

In sintesi, se ci si concede un piccolo grado di libertà di analisi politica, a noi sembra che il Governo Giallo Verde lasci emergere, nel suo insieme, una propensione alla nazionalizzazione delle attività costituite dai servizi intellettuali per l'architettura e per le infrastrutture e di seguito avocando in prospettiva alle PA la progettazione dei Lavori Pubblici, lasciando ai Liberi Professionisti soltanto un esausto mercato dell'edilizia privata.

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